Chi è il Rebbe?
È al centro di un incandescente dibattito, il ruolo attuale del Lubavicher Rebbe, Rabbi Menachem Mendel Schneerson. Ma come spesso accade coi temi al centro d'incandescenti dibattiti, l'incandescenza è generata dai sentimenti piuttosto che fatti.
Durante i 92 anni della sua vita visibile, dal 1902 al 1994, il Rebbe ha dimostrato successi senza precedenti come uomo, com'Ebreo, uno studioso della Torà, un Tzadìk64 e come guida generazionale. Ha aiutato milioni di persone, sia Ebrei sia Gentili, trovando soluzioni per problemi che parevano avere soluzione zero. è guida e consigliere per milioni di perplessi e ha cambiato per il meglio l'intera loro vita. Ha fatto incredibili previsioni ad individui, nazioni e all'intera umanità, che si sono tutte materializzate con precisione. Queste continue verifiche hanno dotato d'incrollabile attendibilità la facoltà del Rebbe di guidare e di prevedere.
Il Rebbe ha pubblicamente ammesso d'essere un profeta nel senso tradizionale, e nell'estate 1991 ha annunciato due profezie: "Il tempo della vostra redenzione è arrivato" e "Ecco questo Mashìach arriva". In effetti, il Rebbe è stato accettato come Mashìach, da tanti fra i più autorevoli Rabbini del mondo, e ampi ambienti del pubblico.
A parte ciò, egli ha ripetutamente e chiaramente indicato d'essere Mashìach, l'ultimo redentore per gli Ebrei e l'intera umanità. Alla luce dell'attendibilità di cui sopra, per le sue previsioni, non c'è ragione di dubitare delle indicazioni del Rebbe sull'identità di Mashìach, o sull'immediatezza della redenzione.
Evoluzione Del Chassidismo
Il Rebbe è il settimo leader della dinastia Chassìdica Chabàd, e il nono65 nella catena dei leader Chassìdici in generale, cominciando a contare dal fondatore del movimento Chassìdico, Rabbi Yisraèl Baàl Shem Tov, nato nel 5458 (1698 Era Volgare).
Il Baal Shem Tov era uno studioso eccezionale, un santo, e un operatore di miracoli66, come poi sono stati tutti i leader nella catena delle guide Chassidiche. Dopo tanti anni di vita in santità con il suo gruppo clandestino di seguaci, il Baal Shem Tov ha cominciato a promuovere e a diffondere il suo messaggio: D-o ha particolare provvidenza su ciascun minuscolo dettaglio, e sulla in valutabile importanza agli occhi di D-o d'ogni servizio reso a D-o anche dalla più semplice persona!
Di particolare importanza è una lettera che il Baal Shem Tov scrisse al cognato. Scrive: in una delle mie ascese in Cielo, incontrai Mashìach, e gli domandai "quando arriva signore?" Mashìach mi rispose: "Quando le tue sorgenti saranno sparpagliate fuori", il che semplicemente significa quando i suoi insegnamenti Chassìdici saranno vastamente disseminati, studiati e vissuti.
L'erede della guida Chassìdica, il Magghìd di Mezritch, nominò Rav Shnèur Zalman di Liadi, noto pure come l'Alter Rebbe, Rav cioè l'autorità legale del movimento. L'Alter Rebbe scrisse un autorevole Codice di Legge Ebraica, e scrisse il fondamentale testo Chassìdico, Tanya, che portò i fieri ideali del Chassìdismo alla portata di ciascun Ebreo, applicando le realtà mistiche con un approccio intellettuale66b.
D'importanza centrale per il Tanya sono i concetti di Teshuvà ~ pentimento e Geulà ~ redenzione. Teshuvàh significa ritorno a D-o, in particolare il ripristino di una visione del mondo e di uno stile di vita, basati sulla Torà. Geulà significa redenzione, ed è concetto strettamente associato con la venuta di Mashìach. Il quale spicca nel suo ruolo di perno centrale per la storia umana e d'ultimo fine della creazione. L'Alter Rebbe ebbe decine di migliaia d'aderenti al movimento Chassìdico e stabilì la dinastia di Lubavich, il cui nome proviene dalla città Russa nella quale i leader ebbero il loro centro per oltre un secolo.
Il movimento Chassìdico in generale, e la dinastia Lubàvitch in particolare, sofferse molto per la considerevole opposizione incontrata. ciononostante continuarono a crescere e a fiorire. Tema principale della contesa allora (e ora) è l'esaltazione del ruolo del Rebbe, e il vincolo speciale fra il Rebbe e il Chassìd (il seguace). Il Baal Shèm Tov insegnò il significato della parola Rebbe in ebraico, essa è formata da tre lettere, che sono le iniziali di: "Rosh benèi Yisràel - Capo dei Figli d'Israele". Egli ha spiegato che proprio come la testa è la sede principale dell'anima e distribuisce vitalità a tutte le altre parti del corpo, così il Rebbe è la Testa ~ Capo dei Figli d'Israele, ed è la sorgente di vita per ogni Ebreo.
Successivamente all'Alter Rebbe, il manto della guida passò consecutivamente al Mitteler Rebbe, al Tzemàch Tzèdek, al Maharàsh, al Rashàb, al Rayàtz67, e poi al settimo e finale leader nella dinastia Lubavich, il Rebbe Menachem Mendel Schneerson.
Con l'avvicinarsi della data della redenzione, il movimento si concentrò ancora più appassionatamente sul suo obiettivo, la venuta di Mashìach. Di conseguenza accelerò il ritmo di "diffondere le sorgenti".
Il quinto Lubavicher Rebbe fondò il primo Liceo e la prima Università Chassidiche con fine esplicito di allevare studenti che si sarebbero impegnati come soldati a diffondere la Torà in generale e il Chassidismo in particolare. Durante un discorso che tenne nell'autunno del 1900, egli predisse che Mashìach sarebbe arrivato presto, dopo due generazioni d'opposizione aspra: un'atea, e la seconda, religiosa, ma anti-Messianica68.
Il primo periodo è esemplificato meglio che mai dall'Unione Sovietica violentemente atea, all'interno della quale il movimento Lubavich sostenne la fede e l'osservanza dell'Ebraismo attraverso una rete di scuole e di congregazioni clandestine. Migliaia di Lubavich, o "Schneersonskis", com'erano allora chiamati, furono incarcerati, torturati, esiliati, uccisi, semplicemente per essere vissuti e per aver insegnato le tradizioni dell'Ebraismo.
Il secondo periodo, religioso ma anti-Mashìach, è molto probabilmente quest'attuale. Fra gli Ebrei, questa è una generazione d'incomparabile risveglio spirituale. Perfino nella società generale, troviamo un rinnovato interesse per la spiritualità, ciò indica che il pèndolo della società ha ripreso a puntare verso la fede. In questo contesto è sorprendente trovare tanti Ebrei religiosi che vigorosamente si oppongono all'immediata venuta di Mashìach69 e alla Redenzione, benché ciò sia essenziale per la religione che essi negli altri aspetti osservano e rispettano.
Infatti, la fede nell'immediatezza della venuta di Mashìach è uno dei "Tredici Principi della Fede" di Maimonide. Egli, Ràmbam, afferma: chiunque neghi tale principio, nega l'intera tradizione dal Sinai. Gl'insegnamenti di Maimonide, a loro volta, non sono innovazioni bensì sono fondati sulla Bibbia Ebraica, e sugl'insegnamenti dei saggi del Talmud. In tempi recenti tale atteggiamento è stato adottato vigorosamente da giganti della Torà come Chafètz Chaìm, il Chatam Sofèr, e altri, con ènfasi speciale posta sui maestri Chassìdici.
È strano ma vero: tanti Ebrei oggi accettano l'autorità di tali Saggi come guida nel loro stile di vita e d'altre cose in cui crèdono, eppure respingono gli stessi Saggi per quanto riguarda l'importanza nel credere che Mashìach e la redenzione finale siano questioni di corrente importanza. Lo stesso Lubavicher Rebbe ha testimoniato che i nostri tempi corrispondono alla tale profezia del Rashàb70.
Il Rayyàtz, sesto dei Rebbe di Lubavich, guidò il movimento attraverso il regime comunista di Stalin, la II guerra mondiale, l'Olocausto, e il trasferimento del suo quartiere generale a Brooklyn, New York. Annunciò che il pentimento immediato avrebbe comportato immediata Redenzione, e che le orribili sofferenze dell'Olocausto in realtà erano le doglie per la nascita di Mashìach. Da "770 Eastern Parkway", il quartiere generale di Lubavich, egli si prodigò per riedificare gli studi e l'osservanza dell'Ebraismo nel mondo intero, e specialmente nell'America settentrionale, che nel frattempo era divenuta sede della più grande (e più assimilata) comunità Ebraica del mondo.
Suo gènero, il Rebbe, Menachem Mendel Schneerson, assume ufficialmente la guida del movimento il 10 di Shevàt, 1951, precisamente un anno dopo la dipartita del Rayyàtz. Ora guarderemo più da vicino la vita del settimo Lubavicher Rebbe.
I Primi Anni Del Rebbe
Pochi giorni avanti Pèssach (la Pasqua ebraica o Passover) l'undici Nissan 5662 (1902 Era Volgare), in Ucraina, nella città di Nikolayev, nacque un figlio al Rabbino Levi Yitzchàk e Chana Schneerson. Alla circoncisione, il bebè fu chiamato Menachem Mendel, il nome del suo quadrisnonno, il terzo Rebbe della dinastia Chabàd Lubavich. Già allora, vi furono segnali che per il bimbo c'era in serbo qualcosa di speciale.
Il giorno della sua nascita, il Rashàb, quinto Lubavicher Rebbe, mandò sei telegrammi ai genitori, con istruzioni dettagliate riguardanti il piccolo. Secondo tali istruzioni, la mamma doveva lavare le mani del bimbo prima che egli avrebbe mangiato; lei gli lavava le mani prima di allattarlo. In pratica, mai in tutta la sua vita si nutrì senza prima essersi lavate le mani.
All'età di solo due anni, Menachèm Mendel già poneva le quattro domande al Sèder di Pèssach. A due anni e mezzo, sapeva pregare come un adulto. Sua Madre, non volendo attirare indèbita attenzione sul bambino, cercava di nasconderlo più che permettergli di sbalordire gli ospiti.
A tre anni, cominciò gli studi della Torà nel tradizionale "Chèder", le elementari Ebraiche. Una volta la Mamma andò a trovarlo durante l'intervallo. Tutti gli altri bambini tentavano senza successo di arrampicarsi su di un albero che sorgeva nel campo da gioco, ma suo figlio in pochi minuti riuscì a salirvi sopra. "Come hai fatto, Mendel?" la Mamma domandò. Rispose: "Loro guardano giù, così hanno paura e cadono. Ma io guardo su, così non ho paura".
Poco dopo l'insegnante del Chèder riferì ai genitori che il loro piccolo non poteva più studiare con gli altri bambini, poiché i suoi talenti erano così superiori ai loro. Menachem Mendel cominciò ad imparare in casa da suo padre Rabbino.
Quelli erano i giorni dell'effimera rivoluzione Russa del 1905, un periodo di diffusi pogrom e attacchi contro gli Ebrei. Un giorno, quando Menachem Mendel aveva quattro anni e mezzo, un'orda selvaggia si scatenò contro gli Ebrei di Nikolayev, minacciando le loro vite. Gli Ebrei fuggirono verso vari nascondigli nell'attesa che il pericolo passava. Menachem Mendel e i genitori si nascondevano con altre famiglie con bambini piccoli, ma essi facevano tanto rumore gridando e piangendo, che tutti erano in pericolo di essere scoperti.
Il piccolo Menachem Mendel, che era lucidamente conscio del pericolo, andò a parlare con tutti i bambini, diede una caramella a questo, un buffetto sulla guancia a questo, e con parole d'amore e d'incoraggiamento, riuscì a distrarli tutti finché il pericolo non passò.
A cinque anni, traslocò con la famiglia a Yekatrinoslav, dove suo padre era stato nominato Rabbino della città. Malgrado il continuo viavai nell'abitazione, con tutti i problemi personali e comunitari che suo padre affrontava, il piccino era sempre seduto a studiare. Imparava giorno e notte, spesso sino all'alba. Un pisolino, e giù ancora a studiare.
Pochi anni dopo, passeggiava con la mamma lungo le sponde del Fiume Denieper, quando lei notò un bambino dell'asilo circondato da una folla eccitata. Il piccolo era inzuppato fino alle midolle. Sua madre raccontava emozionata l'accaduto alla gente attorno: "Mio figlio era caduto in acqua, stava affogando. Ma all'ultimo istante un bambino più grande è saltato nel fiume, e lo ha tirato fuori!" Soltanto in quel momento la Rebbetzìn Chana notò che suo figlio non era accanto a lei! Era piena di paura. Pochi momenti dopo, suo figlio ricomparve, inzuppato fino alle midolle, senza dire una parola.
Da ragazzo divenne famoso come gran genio, cui non sfuggiva nessun segreto della Torà. Benché non avesse mai frequentato una scuola laica, era riuscito ad imparare varie lingue straniere: Francese, Tedesco, Spagnolo, Inglese, Italiano, e altre, oltre allo Yiddish, Ebraico, Aramaico e al Russo. Aveva dominio pieno sulla matematica, sull'astronomia, sulla fisica, e su altre scienze naturali. Come ha testimoniato Yeshayahu Sher, che attorno ai quindici anni era amico dei ragazzi Schneerson, "Menachem Mendel imparava dai dizionari. La sua conoscenza della matematica e dell'astronomia era tale, che a 15 anni vinse il più difficile concorso universitario di tali scienze".
Nel 5684-1923, il Rabbino Menachem Mendel andò a Rostov per raggiungere il sesto Lubavicher Rebbe, il Rayyatz, e presto cominciò a lavorare come suo fidato aiutante. Poco prima di Chanukà 5689-1928, sposò la seconda figlia del Rebbe, Chaya Mushka. Nel 1940, il Rebbe precedente venne in America, e l'estate successiva sua figlia e genero lo raggiunsero a New York.
Il dieci di Shevat 5711~1951, esattamente un anno dopo la scomparsa del genero, il Rebbe accettò con riluttanza il duro compito di guida del movimento Chabàd, e in pratica dell'intero popolo Ebraico.
64) Un Tzadìk
è una persona che si è perfezionata, un Giusto. Per rare che siano
tali persone, il Rebbe si è meritata la reputazione di appartenere alla
categoria di persone che non hanno mai peccato, nel pensiero, nella parola,
nell'azione: e che per giunta non hanno nemmeno la minima inclinazione al male,
né all'egoismo.
65) Nel frattempo sono esistiti oltre cento Rebbe Chassìdici, tutti studiosi
e santi. Qui però limitiamo la discussione a quegli unici leader della
generazione loro, che sono equivalenti a Moshè nelle rispettive generazioni.
66) Per informazioni biografiche autorevoli, e per episodi con verifiche, vedi
LUBAVITCHER RABBI'S MEMOIRES, autore il Rebbe Rayyàtz, tradotto
da Nissan Mindel, Kehòt Pub. Soc. New York, 1960
66b) Il Tanya è stato tradotto perfino in Italiano. Chi fosse
interessato ad aquistarne una copia o partecipare al corso di Tanya è
pregato di contattarci a: Castello@Mashiach.it
67) Questi sono i Titoli attribuiti ai cinque Rebbe dai loro seguaci, i loro
veri nomi anagrafici sono: Dov Ber, Menachem Mendel, Shmùel, Shalòm
DovBer, Yosèf Yitzchòk, rispettivamente
68) Maàmar Kol HaYotzè LeMilchèmet Bet David autore: Rebbe
Rashàb, 5661(1901). Traduzione all'Inglese di E. Touger "With Light
And Might", Kehòt Pub. Soc. New York
69) per esempio, vedi il libro di Alan Dershowitz "Chutzpah" (faccia
tosta)
70) Sichat Kodesh 20 MarCheshvàn 5745 (1984)